"Da un lato sappiamo che ci vuole sempre tempo, talvolta generazioni, perché una nuova conoscenza sia accettata e incorporata nella pratica.
L’inerzia delle istituzioni è PURTROPPO ben nota.
Dall’altro ci sono interessi e resistenze potenti: avete visto come ha dovuto fare marcia indietro il ministro della salute sulla tassazione delle bevande zuccherate.
Alcune delle conoscenze importanti sul danno che l’alimentazione di oggi fa ai nostri bambini sono relativamente recenti. Gli studi che dimostrano la responsabilità delle bevande zuccherate e della frequentazione dei fast food nell’epidemia di obesità infantile, ad esempio, sono stati pubblicati solo negli ultimi 10 anni. I risultati della ricerca scientifica sono noti agli specialisti, ma ci vuol tempo perché raggiungano gli operatori e il pubblico generale. Ed è spesso il pubblico generale che si oppone alle misure preventive (vedi le proteste per le chiusure al traffico, per i provvedimenti contro il tabacco, per l’abolizione del prosciutto cotto dalle mense).
Che fare? Non ci resta che diffondere l’informazione, aumentare la consapevolezza, e secondo me conviene farlo senza clamore, senza accusare, promuovendo la collaborazione, ma con costanza, senza mollare. La politica è influenzata dall’economia industriale, che vede la priorità non certo nella salute bensì nel profitto. L’industria alimentare fa il suo interesse, che è quello di vendere quel che produce. E’ anche disposta a fare cambiamenti in meglio, purché il mercato non la punisca. Sta a noi non comprare prodotti nocivi (troppi zuccheri. troppi grassi nocivi, troppo sale) e premiare i produttori di cibi semplici. Piano piano l’industria cambierà.
Abbiamo anche noi un grande potere, possiamo votare (tre volte al giorno: a colazione, a pranzo, a cena), e per i nostri bambini che mangiano a scuola possiamo continuare a mantenere alta la guardia, a chiedere cambiamenti. Occorre tempo ma funziona. Ho saputo ad esempio che nelle scuole di Milano adesso il pane è integrale e biologico. E’ un grande successo, ma non accontentiamoci.
FB"
Fonte: risposta del dottor Berrino al gruppowww.educazione-consapevole.blogspot.com
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