La concentrazione di ferro nel sangue del neonato dipende dal peso alla nascita e moltissimo dalle modalità di taglio del cordone ombellicale. Certamente i bambini tanto più sono prematuri tanto più non avranno accumulato sufficienti quantità di questo elemento.
Nel secondo semestre di vita aumenta il fabbisogno di ferro, i bambini dopo i 7-8 mesi possono realmente andare
in carenza di ferro (anche se non è automatico), mentre errata è la convinzione che solo la
carne possa fornire il ferro necessario: le fonti vegetali sono
innumerevoli, e se accompagnate da vitamina C (es il succo di limone o
di arancia, il kiwi, le fragole, i pomodori di varietà acidule)
l'assorbimento è ancora migliore. Infine, se insieme ai cibi solidi il
bambino continua ad assumere anche latte materno, avrà l'aiuto della
transferrina che facilità l'assorbimento del ferro.
DATI della dott.Trevisan nel suo libro "Svezzamento Secondo Natura" Terra Nuova Edizioni:
Nel PRIMO SEMESTRE il fabbisogno di ferro è quantificato in 0,55 mg al giorno, dal latte materno, più il ferro di deposito;
Nel SECONDO SEMESTRE aumenta a 0,75 mg al giorno dal latte materno più il ferro di deposito;
Fino ai 3 anni 7 mg al giorno dagli alimenti; Fino ai 10 anni 10 mg al giorno dagli alimenti.
CONTENUTO DI FERRO, mg per 100 g di prodotto secco:
cacao 13,9 Fagioli 8 Lenticchie 7,5 Germe di grano 6,3 Prezzemolo 6,2 Ceci 6,2 Avena 5,4 Semi di girasole 5,2 Nocciole 4,7 Mandorle pelate 3,7 Spinaci cotti 3,6 Lievito di birra 3,3 Noci 3,1 Miglio 3 Tuorlo d'uovo 2,7 (1 tuorlo 0,5) Albicocch secche 2,7 Pane integrale 2,5
Segnali da valutare: crescita in massa grassa a discapito di quella magra, il bambino perde vivacità, è inappetente, si stanca facilmente, da più grandicello lamenta mal di testa, presenta irritazioni alla
mucosa della bocca o agli angoli delle labbra, oppure può manifestarsi
una maggiore fragilità delle unghie e dei capelli.
Il pallore, invece, non è sempre un sintomo rivelatore: un test più affidabile è controllare il colorito delle mucose interne delle labbra e, anche, delle palpebre inferiori, che di solito divengono molto chiare. Un’eventuale carenza di ferro può manifestarsi molto precocemente, fin dalle prime settimane di vita del bambino. In particolare, intorno al terzo-quarto mese, il fatto che il ferro scarseggi è fisiologico ed è dovuto alla grande richiesta di questo minerale da parte dell’organismo del piccolo, in rapida crescita.
Il pallore, invece, non è sempre un sintomo rivelatore: un test più affidabile è controllare il colorito delle mucose interne delle labbra e, anche, delle palpebre inferiori, che di solito divengono molto chiare. Un’eventuale carenza di ferro può manifestarsi molto precocemente, fin dalle prime settimane di vita del bambino. In particolare, intorno al terzo-quarto mese, il fatto che il ferro scarseggi è fisiologico ed è dovuto alla grande richiesta di questo minerale da parte dell’organismo del piccolo, in rapida crescita.
Attenzione all’assunzione di latte vaccino pastorizzato, soprattutto prima dei 12 mesi, potrebbe
costituire causa di anemia, sia in quanto di per sé povero di
questo minerale, ma anche perché ‘cattura’ il ferro contenuto in altre
sostanze e, di conseguenza, ne impedisce l’assorbimento. Inoltre, in
alcuni bambini può provocare un’intolleranza, che determina piccolissime
perdite di sangue dall’intestino, assolutamente invisibili nelle feci. A
lungo andare queste microfuoriuscite provocano uno stato di anemia, di
cui è difficile accorgersi. Ecco perché, in genere, si consiglia di
evitare la somministrazione di latte vaccino prima del compimento dei
dodici mesi. Naturalmente è sufficiente eliminarlo dalla dieta per
risolvere il problema, che tende comunque a scomparire spontaneamente
dopo il primo anno di età.
Dopo i dodici mesi, se l’alimentazione del bambino è completa e varia, di solito non si presentano problemi di anemia.
Se, tuttavia, il piccolo ha la tendenza a nutrirsi ancora con molto
latte (magari perché è inappetente e preferisce il biberon a un piatto
completo di vari nutrienti), la sua dieta potrebbe avere bisogno di qualche
integrazione di ferro.
Come possiamo vedere dai dati sopra riportati anche gli alimenti di origine vegetale forniscono ferro, di tipo "non eme" differentemente dal ferro eme, legato alla emoglobina o alla mioglobina dei prodotti animali (carne e pesce). L'assorbimento del ferro di tipo "non eme" viene favorito dalla contemporanea assunzione di vitmina C (succo di limone appena spremuto). La % di assorbimento del ferro non eme si aggira attorno al 5% contro il 10% del tipo eme.
Molto importante ricordare che l'assorbimento del ferro viene ridotto dalla presenza di sostanze chelanti (cioè che trattengono minerali) quali ossalati (spinaci e biete) e fitati (crusca non trasformata di cereali e legumi), queste sostanze si legano ai minerali (ferro, zinco e calcio) riducendone così l'assorbimento nell'ambiente intestinale, a volte impoverendoci altre volte svolgendo la funzione di proteggere il nostro organismo da sostanze in eccesso o dai metalli pesanti. Tutto ciò che è naturale ha una sua funzione.
Nella cucina naturale vi sono tecniche e metodi di cottura che ci aiutano a ridurre l'acido fitico ed a liberare così i minerali intrappolati:
- l'ammollo;
- la cottura con la coperta;
- la germinazione;
- la lunga lievitazione naturale;
tutte queste modalità producono la demolizione dell'acido fitico che viene così trasformato in inositolo e fosfato inorganico, ovvero sostanze che non hanno più azione chelante.
Tale demolizionne viene effettuata attraverso l'attivazione dell'enzima fitasi, naturalmente presente nei semi integrali e nelle farine derivate. tale attivazione avviene in presenza di acqua a temperatura bassa. tale attivazione viene altresì inibita dalla immediata cottura dei chicchi in acqua bollente così come in acqua che viene portata velocemente in bollore.
Ricorda sempre che l'azione chelante non è sempre da demonizzare, in natura tutti gli eccessi sono causa di problemi e che l'abbondanza di nutrienti dei buoni cereali integrali porta sempre ad un bilancio positivo!
Sarà pertanto sufficiente variare l'alimentazione con una attenzione alle verdure ricche in ferro, buoni cereali e semi oleosi per stare alla larga dalle carenze di ferro.
Il valore dei legumi: si comincia sempre cone le lenticchie rosse decorticate, che sono già senza buccia (è quella la causa degli a volte fastidi intestinali), passando ai piselli spezzati che dopo l'ammollo e l'adeguata cottura possono essere passati con il passaverdura.
Alcune ricerche evidenziano che fino circa agli otto mesi, in un gruppo di bambini allattati esclusivamente al seno non vi erano carenze di ferro. Infatti, il latte materno pur contenendo poco ferro ha però un enzima che permette al bimbo di assorbirlo al 100%, mentre il ferro degli altri alimenti benché più abbondante il bimbo è in grado di assorbirne solo in minima parte.
Dunque è falso che nei primi sei mesi di vita il bimbo vive di scorte di ferro che ha fatto durante la vita intrauterina consumandole completamente, perché invece continua a ricevere ferro anche attraverso il latte. Dopo gli otto mesi diventa importante iniziare ad integrare il ferro del latte con il ferro da fonti vegetali (importante però evitare i latticini che ne impediscono l'assorbimento e possono causare microemorragie intestinali che ne diminuiscono ulteriormente le scorte).
Abbiamo già visto come sia sufficiente integrare quotidianamente l'alimentazione del lattante con alimenti ricchi in
ferro quali:
- buoni cereali cereali oppurtunamente trattati come nel caso della Holle o tostati come facevano le nostre nonne per poi ridurli in farina (preferendo inizialmente il miglio, e quando si sarà introdotto il glutine ed il clima sarà mitese fresco l'avena) Ottimo sempre anche l'orzo ed grano sareceno molto ricco in proteine.
- Dai sei mesi vanno bene le lenticchie rosse decorticate e piselli secchi spezzati (se sono freschi come in giugno sono da preferire ovviamente) che si possono cuociore finché non si spappolano così come i cereali che sarebbe bene prima però anche tostare in una padella grande (in grosse quantità da conservare in una scatola a chiusura ermetica), come le farine precotte che non è che spnp realmente indispensabili nello svezzamento), dagli otto mesi si possono aggiungere anche gli altri legumi (prima i cannellini poi i ferrosissimi borlotti, in seguito i ceci, avendo sempre l'accortezza di ammollarli bene con semi carminativi, cuocendoli con le alghe e passandoli con il passaverdure per eliminarne le bucce).
- Altri alimenti ricchi di ferro sono le frutte secche: in particolare mandorle, noci e nocciole. Le noci meglio tenerle per dopo l'anno. La mandorle e le nocciole possono essere date sia sotto forma di creme (si trovano già pronte nei negozi di alimenti naturali) sia polverizzate nel mixer a massima velocità. Se ne aggiungono uno o due cucchiaini nella pappa o si può fare una merenda mischiandoli con un cucchiaino di malto o dentro uno yogurt di pecora o capra insieme alla frutta grattugiata o in seguito da spalmare su una fettina sottile di pane integrale.
La scelta degli alimenti con cui svezzare non ha nulla di scientifico; è una scelta culturale.
Le lenticchie decorticate sono sicuramente una fonte proteica molto più "leggera" e digeribile per un neoato del manzo o del tacchino eppure a nessuno viene in mente di usarle perché non c'è l'abitudine culturale (in India i bambini vengono svezzati con le lenticchie). I legumi sono l'unica fonte importante di proteine vegetali e l'Istituto Nazionale di Sanità nei suoi LARN raccomanda che ALMENO il 50% delle proteine per una dieta sana dovrebbero venire da FONTI VEGETALI (questo significa che su quattordici pasti settimanali ALMENO sette dovrebbero essere di legumi).
Ricordo nuovamente come trattare i legumi affinchè i vari nutrienti, possano essere digeriti ed assimilati, evitando eventuali gonfiori: preventivo ammollo di 24 ore, cambiando spesso l'acqua. Se germinano ancora meglio perchè e iniziata già la digestione degli amidi. Cuocerli con qualche seme di finocchio o anice o cumino.
Le lenticchie decorticate sono sicuramente una fonte proteica molto più "leggera" e digeribile per un neoato del manzo o del tacchino eppure a nessuno viene in mente di usarle perché non c'è l'abitudine culturale (in India i bambini vengono svezzati con le lenticchie). I legumi sono l'unica fonte importante di proteine vegetali e l'Istituto Nazionale di Sanità nei suoi LARN raccomanda che ALMENO il 50% delle proteine per una dieta sana dovrebbero venire da FONTI VEGETALI (questo significa che su quattordici pasti settimanali ALMENO sette dovrebbero essere di legumi).
Ricordo nuovamente come trattare i legumi affinchè i vari nutrienti, possano essere digeriti ed assimilati, evitando eventuali gonfiori: preventivo ammollo di 24 ore, cambiando spesso l'acqua. Se germinano ancora meglio perchè e iniziata già la digestione degli amidi. Cuocerli con qualche seme di finocchio o anice o cumino.
Prima dei 14-17 mesi la carne si puo tranquillamente evitare ma se la famiglia è onnivora si possono dare carni bianche (pollo, coniglio, faraona, piccione) fin verso i 3 anni. Il vitello va evitato (questi poveri animali sono tenuti anemici con famaci) manzo e maiale sono da consumare con estrema moderazione tranne quei casi in cui si conosce l'allevamento e la qualità di alimentazione e lo stile di vita con cui questi animali son vissuti.
Da valorizzare l'uso di erbe aromatiche, da sminuzzare fini fini con un coltello al momento della pappa, soprattutto prezzemolo ed erba cipollina che regalano ferro, vitamina C dando sapore alle pappe.
Buongiorno Gentile Sig. ra Marina,
RispondiEliminanon sa che gioia mi da aver letto il suo articolo! Io avrei necessità di alcune informazioni, se possibile.
Dunque ho due bimbi, Leonardo due anni e mezzo, allattato fino all'anno di età e svezzato secondo natura :) ed Ettore, 8 mesi e mezzo per 9,5 Kg. Il piccolo è nato di 3,500 e alla dimissione aveva già ripreso il peso della nascita. L'ho allattato esclusivamente al seno fino al sesto mese e poi ho iniziato con le puree di frutta. Il pediatra alla visita dei 6 mesi, essendo un bimbo che ha raddoppiato il suo peso ben prima dell'anno ( al quarto mese era già 8 Kg!) mi ha prescritto il ferro in gocce da somministrargli per un mese, facendomi presente che quando i bimbi crescono così tanto "potrebbero" avere una forte carenza in ferro. Alla visita degli 8 mesi, (2 settimane fa) mi ha di nuovo consigliato di integrare con ferro in gocce per almeno due mesi..ecco io sono rimasta un po male..ma non si dovrebbero prima fare delle analisi invece di prescrivere ferro perché: "potrebbe", "magari", "nell'eventualità".. Il problema, credo, si sia nuovamente creato perché Ettore al momento non gradisce affatto la pappa "salata" nel senso che si rifiuta di mangiare verdure e brodini ma va matto per la frutta. Il pediatra continua a dirmi che devo dargli carne uova in abbondanza se non voglio ricorrere al ferro in gocce, ma come faccio se non me li mangia? (Ma poi figuriamoci se gli do la carne a nove mesi! Leonardo il più grande ha mangiato il coniglio allevato dal nonno che aveva più di un anno!)
Detto questo, assieme alle puree di frutta aggiungo baby muesli, fiocchi di avena, germe di grano, farina di mandorle, latte di riso, miglio decorticato, lievito di birra, semi sesamo, amaranto, zucca polverizzati e a volte provo con le lenticchie :) ma non gradisce affatto. Le faccio presente anche che: Ettore fa i suoi bisognini solidi 2 volte al giorno, sempre, non è pallido, è molto vivace, unica cosa, ha le unghine che si sfaldano..Mi scusi tanto se mi son così tanto dilungata ma ci tenevo a spiegarle bene la situazione, aspetto con ansia una sua Gentile risposta!
Grazie di cuore!
Mamma Moni
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RispondiEliminaBuona sera, come spesso ripeto, la transizione dal latte alle pappe dovrebbe passare prima dalle verdure (estratto/purea di carota, sedano con un po' di limone o arancio). La Spirulina potrebbe esser un buon supplemento, è un alimento completo e fornisce anche clorofilla, non è di sapore sgradevole quando unita ad una bevanda tipo succo d'arancia
La Vit. C invece è un po' meno buona come integratore, tuttavia sarebbe da introdurre, almeno sotto forma di tisane, di acerola e rosa canina e "the" rooibos con succo di arancia....il suo bimbo ne ha proprio tanto bisogno.
Il Magnesio in oligoelementi, preso ogni sera dopo cena nella dose di 1/2 fiala gli consentirà di dormire meglio e attivare vari enzimi anche digestivi, peraltro senza Magnesio la vit. B6 e la B1 rischiano di non essere utilizzabili e, penso di capire che il bimbo ne avrebbe un gran bisogno
Con il Magnesio potrà utilizzarle i minerali presenti dal cibo integrale che già mangia.
In mancanza di legumi potremmo pensare ad integrare ferro, zinco ed i minerali che mancano con oligoelementi (esempio ferro) da somministrare 1/2 fiala. Spero di essere stata chiara. Un caro saluto.
La ringrazio di cuore per la sua squisita disponibilità e conoscenza! La invidio (con affetto) molto! Sono estremamente affascinata dalla botanica e dalla naturopatia..ho una cara nonna di 83 anni che mi ha cresciuto in mezzo alla natura con dei valori che custodisco come un vaso di pandora!! Posso soltanto cortesemente chiederle, i dosaggi per la spirulina (in polvere)? Io ho sempre utilizzato gli oligoelementi della Oligosol, tra l'altro al momento ho in casa Manganese/Rame; quali oltre al magnesio devo acquistare? Esiste il ferro in oligoelementi? Se si, la somministrazione è sempre quella di 1/2 fiala?
RispondiEliminaLa ringrazio ancora di cuore!
Buona Vita!
Mamma Moni
Marina, ho trascurato un dettaglio fondamentale! Io ancora do il mio latte ad Ettore ogni qualvolta lo richieda (anche per una coccola! :)) Lo allatto ancora almeno 3/4 volte al dì, e continuerò a farlo fino a che vorrà!
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