Lavorare la creta o l’argilla, oltre a darvi risultati artistici lusinghieri, è anche terapeutico, in quanto manipolarla fa scaricare sia le tensioni che le emozioni, prima fra tante la rabbia.
Questo lavoro che le mani possono permettersi di compiere nel manipolare un materiale così duttile, è una delle attività preferite dei bambini.
Nelle scuole materne ed elementari odierne, però, il significato di questa pratica rischia di diventare "meccanico", perdendo la sua funzione primitiva. Nell'esperienza naturale di gioco il bambino, infatti, manipola terra, sabbia, neve, argilla, costruendo quello che gli serve per il gioco. I bimbi possono realizzare semplici creazioni con la creta: palline forate con uno stuzzicadenti grosso (tipo quello per spiedino) per confezionare collane o bracciali; simboli magici quali stelle, cuoricini, angioletti (su cui si potrà incidere il nome del bimbo), cestini porta-oggetti di varie forme, ciotole per i propri amici domestici, e ancora bellissimi scacciapensieri da appendere a “guardia della porta d’ingresso” o nella cameretta dei bimbi come “protezione per la notte”.
Se oltre alla manipolazione, gli oggetti che facciamo realizzare ai bimbi sono veramente utilizzabili, danno loro una grandissima soddisfazione.
Questa esperienza naturale, se proposta in forma "obbligata" sintetica e/o finalizzata ad un risultato pre-definito anche sottoposto a canoni estetici", perde attrattiva e utilità.
Lavorare un materiale sintetico (das, pongo, plastiline, etc.) per ottenere un oggetto già predefinito, non assolve assolutamente gli scopi della relativa attività didattica, per molti motivi.
La creta costa poco. La creta naturale, si trova in diversi colori che dipendono dalle caratteristiche del terreno, ma sempre nella gamma tra l'ocra e il grigio. Si può fare essiccare al sole o in forno e poi può essere dipinta in tutti i colori desiderati, anche con tinte naturali usate a scopo alimentare.
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